Un giorno di completa tristezza.
Un giorno di totale sconforto.
Sdraiato sul letto, pensando a tutto e pensando a niente.
Cerco di non pensare. Ma penso. Ma nello stesso tempo cerco di non pensare.
Guardo fisso la parete della camera.
La fisso.
La osservo.
E penso.
Penso come fosse stata quella parete da sola.
Sola per tanti anni. Tanti anni da sola senza nessun'altra parete accanto.
Forse ciò che si sentirebbe ognuno di noi da soli.
All'inizio
ci si gode la liberta', senza nessuno al nostro fianco. Ci godremmo
l'aria aperta, la libertà. Potremmo avere tutti i nostri spazi. Spazi
aperti a volontà.
Poi arrivano le
piogge. Il vento. Il freddo, diciamo così: "le tempeste della vita". E
ci si ritrova da soli. Senza nessuno accanto a riscaldarti, a
confortarti. Senza riparo, e senza aiuto.
Gli
amici di cui un tempo si faceva affidamento, prendono la loro strada.
Uno si sposa. Uno si trasferisce per lavoro, con l'altro hai litigato.
Rimani tu. Da solo.
Il "tempo"
comincia a peggiorare e la tua vita comincia a essere sempre più vuota.
Le delusioni. Le tue decisioni, il tuo lavoro, la tua, ormai defunta
autostima, ti porta ad isolarti sempre di più. Perdi la brillantezza di
un tempo. Lasci che il tempo prenda possesso di te. Rimani in balia del
vento e delle tempeste. Vento, acqua, sole, grandine, vengono contro di
te e ti corrodono. Corrodono quel muro solo. Senza tetto. Senza riparo
(anche perche su una singola parete non si può costruire un tetto). La
tua vita quindi rimane così...in balia degli eventi. Senza più cura di
se stessi. I nostri mattoni iniziano a staccarsi l'uno dall'altro.
iniziano a cadare. Le erbacce iniziano a penetrare ed arrampicarsi sul
muro. Nessuno si prende cura di quel muro, perchè è
lì...solo...abbandonato.
Ma fortunatamente la parete che stavo osservando era attaccata in modo forte, sicuro e stabile ad altre pareti.
Quattro
preti per formare una stanza. Quattro persone per formare una famiglia.
Ma gia con solo 2 pareti si riesce a mettere sopra un tetto. In
qualsiasi caso, basta fissarlo bene, e il gioco è fatto. Siamo riusciti
ad avere un riparo. Ecco. Il muro, attaccato ad un altro muro, diventa
parete. Più pareti ci sono, più è sicuro il tetto. Il riparo.
Muro
e parete siamo noi. Spesso specialmente da giovani ci comportiamo da
"muro". Ci piace la nostra libertà, ci piace non essere legati a
nessuno, per avere la nostra più totale indipendenza. Ma poi arrivano i
momenti più difficili della vita, nei quali li devi affrontare da solo.
Creare
un'unione stabile con una persona fissa, solida, disposata a
sorreggerti ed ad essere sorretta, ci porta ad un tipo di vita, piu
calda, piu sicura, piu confortevole e anche piu pulita. Cosi diventiamo
"parete"
A buon intenditore poche parole.
A voi, le vostre riflessioni.
Un abbraccio...
0 commenti:
Posta un commento