31/01/13

Chi semina vento ...

Buon giorno cari cuoricini,

dopo il lavoro del cambio di layout della pagina di Cuore Aperto, (spero che vi piaccia) continuiamo a scrivere le nostre riflessioni sulla vita di tutti i giorni.

Siamo a Gennaio, e tra pochissimi mesi inizia il tempo per seminare. Chi è appassionato di giardinaggio e chi ha il pollice verde ne sa qualcosa. 

Che bello pensare che ciò che a Marzo seminiamo, lo vedremo crescere nel corso della
primavera/estate.
Io vorrei seminare un seme di limone per veder crescere, dopo aver messo le radici, una bella piantina (non molto alta, perchè non ho tanto spazio), per godere dei limoni freschi e "fatti in casa". 

Vederla crescere e anno dopo anno vedere sempre piu limoni che crescono e di cui i posso usufruire.

Ora pensate. 

Da un semino così piccolo, può crescere una pianta molto grande. Tutto questo io lo reputo fantastico e miracoloso. 

Ma ora guardiamo l'altro lato della medaglia.

C'è un proverbio che dice che "chi semina vento raccoglie tempesta". Credo che ognuno di noi abbia già sentito e rivolto a qualcuno questa frase, quando quest'ultimo ci ha trattato male.

Se analizziamo parola per parola riusciremo a capire meglio il concetto di questa frase e risciremo a comprendere altrettanto meglio il modo in cui noi non dovremmo mai comportarci. Sopratutto per il  nostro bene.

CHI SEMINA. In apertura parlando della piantina di limone ho scritto "Io vorrei seminare un seme di limone per veder crescere, dopo aver messo le radici,..."; eh si, perchè qualsiasi cosa che noi facciamo sia in bene che in male, le stiamo mettendo delle radici. Parli male di qualcuno? stai mettendo delle radici di amarezza e di vendetta nella testa degli altri nei tuoi confronti; ti stai comportando male? Stai mettendola radice (cioè...stai permettendo che cresca) in te, del disprezzo, dell'arroganza verso gli altri. E poi non dimentichiamoci che esiste un Dio, il quale premia gli umili ed abbassa gli arroganti.

VENTO. Il vento  è il movimento di una massa d'aria a volte leggero e piacevole (come bisbigli verso altre persone) a volte un pò più forte da scompigliarti i capelli (come le continue critiche si fanno confidenzialmente nei confronti di terzi) e a volte devastante (come le accuse pensanti e infamanti). Ma anche l'avarizia, il rubare, deridere, omettere,  evadere, dire parole scurrili, tradire, mentire, hanno tutte le loro sfumature come l'esempio che ho fatto io dello sparlare male nei confronti di qualcuno.


RACCOGLIRERE. In questo caso, è raccogliere ciò che si è seminato. 
Questo proverbio paragona il vento ad un semino, che se seminato, quindi come abbiamo detto in precedenza " perchè qualsiasi cosa che noi facciamo sia in bene che in male, le stiamo mettendo delle radici.", dovrà per forza crescere esponenzialmente. Giusto? Un semino piccolo piccolo, in una pianta; e il vento, in tempesta ! Quindi seminando vento, raccoglierai ... tempesta.


TEMPESTA. Una furia che non si può contenere. Un qualcosa che non ha freni; che si abbatte sulla tua vita, all'improvviso e non sai da dove viene e ne dove va. Distrugge ogni parte di te, ti mette in ginocchio, ti lascia sbigotitto. 
Ma ti lascia una domanda. Perche a me? 
E' lì che dobbiamo soffermarci, capire cosa abbiamo seminato. Chiedere perdono alla parte offesa, e con tutta la nostra forza, risalire. 
Ma questo è semplicemente il frutto di quella bella brezza che tanto ci faceva piacere, sorridere e stare bene. 


Vi lascio riflettere, ma vi abbraccio ...
 



26/01/13

27 gennaio 1945 - Shoah - Per non dimenticare

Cari cuoricini buongiorno.

Cuore Aperto vuole partecipare al ricordo della Shoah...per non dimenticare.

In questo post, scriverò ben poco, anzi nulla.
Perchè davanti a tutto questo, le parole non servono. Serve la momoria, per non dimenticare.
Guardare, per non dimenticare. Non ignorare la realtà dei fatti.

Posto numerosi video... a voi la scelta di quale guardare.

Buona visione, miei cari ... per non dimenticare mai !!

Mostratelo ai vostri figli, spiegando cosa è successo. Guardatelo con i vostri genitori, commentando gli orrori, guardatelo con amici, per capire cosa significa la liberta'.


Meditiamo e riflettiamo .... !

(condividete questo post con il maggior numero di persone possibile...per non dimenticare)






 


















Miei cari, se volessi ne potrei mettere a migliaia di video presi da Youtube, riguardante la Shoah; ma se avete voglia, tempo e un cuore spezzato per queste atrocità, cercateli voi su internet. ne troverete a migliaia...

...Per non dimenticare!

Un abbraccio ...






 


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24/01/13

Bla bla bla ....


Buona sera miei cuoricini preferiti,

come state?
Spero che il vostro vero cuoricino stia bene, e non sia angustiato da nulla di particolarmente grave.

L'ultima volta vi ho annoiato con un post un pò troppo lungo, ma a mio avviso interessante. Forse poco riflessivo, ma più tecnico.

Questa notte, vista l'ora (01.15) stavo riflettendo su una cosa successa oggi.


Vi capita mai di stare con una persona, che parla in continuazione, e che molto spesso lascia frecciatine leggere (forse non troppo) e  dolorose, verso di voi o a qualcuno a voi caro?

Un persona che "...non ho detto nulla di male! ", ma si sente dal tono della voce, dall'espressione del viso, dagli attegiamenti, che intende ferire? Conosete persone di questo tipo?


Beh, credo che persone così non siano difficili da trovare, ma la cosa più brutta, è quando questo tipo di persone le avete in casa.
Solitamente sono le donne a parlare molto, ad usare più la bocca che il cervello, ma anche certi uomini, le fanno concorrenza.

Potrei qui dilungarmi e parlare di un sacco di aspetti; ma non lo faccio :)))


Comunque i dati statistici medi dicono che mediamente una donna dice 20mila parole al giorno, e l'uomo circa 7mila. Quasi un terzo in meno, o quasi il triplo... dipende dai punti di vista.

Ma una cosa è certa "chi molto parla spesso falla" , cioè chi parla molto, spesso sbaglia. Sbaglia nel dire le cose, sbaglia per la troppa fretta di raccontare le cose, sbaglia perchè pur di parlare non sa tenere un segreto, sbaglia dicendo tutto quello che le passa nel cervello. Quindi è facile pensare dai dati statistici, che la donna è più soggetta a questo tipo di errore.

Riflettendo... cosa è possibile fare per diminuire questo errore? Io credo che ci siano 2 vie da seguire parallelamente. Una è semplicemente riflettere. Riflettere su cosa si dice. La seconda è ancora riflettere. Questa volta verso le persone. Ciò che sto per dire ferisce qualcuno? E' una critica? E' una frecciatina sarcastica?   Asteniamoci da tutto questo parlare, perchè per chi ascolta, tutto questo ferisce molto


E poi appunto, c'è l'interlocutore, cioè, chi ascolta.

Beh caro/a, io personalmente mi immedesimo molto in te. Sono dalla tua parte. So e capisco ciò che provi ascoltando tutto quello che ti fa innervosire. Ma personalmente ho imparato a non rispondere sempre, a non replicare sempre, a non ribattere ogni volta per dimostrare le tue ragioni. Anche se il mio cuore piange, anche se dentro di me, mi chiedo il perchè di queste frecciatine gratuite...perferisco usare in questo caso il cervello, che il cuore.

Fai come questo disegno...ascolta e lascia cadere tutto nella pattumiera. Poi, più tardi semmai, o nei prossimi giorni tirerai di nuovo fuori l'argomento e ne parlerai con piu calma.
Ma non facciamo anche noi l'errore di "chi molto parla spesso falla", per non cadere nel tranello di chi ci sta attaccando.

Teniamo sempre il lume della ragine acceso. Non siamo noi a creare, ed accendere, polemiche. Piuttosto rimaniamo in silenzio, o diamo risposte più limitate possibili.
Riflettiamo bene che tipo di persona abbiamo davanti. Qual'è il suo carattere, qual'è il suo atteggiamnto e comportamento. Valutiamo se è una persona che piace mettere zizzania o no.

In base a tutto questo, è meglio una volta di più starcene zitti, piuttosto di accendere un dibattito che può scaturire in un forte litigio. Che Dio ci liberi da persone di querto tipo.

La calma, la pace e la saggezza, siano con tutti voi, miei cari.

Un abbraccio












22/01/13

Conosci il tuo Inno ?

Buon giorno a tutti i cuoricini.

Oggi vorrei postare per voi una spiegazione dell'Inno Nazionale Italiano, conosciuto come "l'Inno di Mameli" o "il canto degli Italiani"

Con gioia e con orgoglio, alzandoci in piedi con la mano sul petto, lo abbiamo cantato tante, tante e tante volte. 
In tutte le manifestazioni sportive internazionali, molto spesso, vediamo sul podio molti nostri atleti che si contraddistinguono per le loro eccezionali prestazioni sportive, e salendo sul podio più alto, noi da casa, sentiamo rieccheggiare le note dell'Inno di Mameli, e un pò per senso patriotico e un pò per gogliardia, ci si alza in piedi con la mano sul petto, e canticchiamo "Fratelli d'Italia, l'Italia se desta... ".



Ahimè, molti nostri connazionali, non lo conoscono nemmeno tutto, ma soltanto la prima strofa. (Il nostro Inno è composto da 5 strofe).  Conoscere il "canto" che rappresenta in tutto il mondo l'Italia, senza saperne nè le origini, e nè il significato, è come dice una famosa pubblicità, "...lo gusti solo a metà".  

Vorrei quindi aiutarvi a comprendere prima la storia dell'Inno e poi il significato. 


La storia:

I versi del nostro Inno Nazionale vennero scritti dal mazziniano Goffredo Mameli, poeta e patriota genovese.
Goffredo Mameli era nato a Genova (città del Regno di Sardegna) il 5 agosto 1827. All’epoca l’Italia era suddivisa in 8 piccoli Stati governati, in maniera dispotica, da dinastie in massima parte straniere. Questa frantumazione politica e la mancanza di libertà e di democrazia, fecero approdare il giovane autore del nostro Inno agli ideali mazziniani che ipotizzavano un’Italia libera ed unita. L’attivismo "rivoluzionario" di Mameli si evidenziò con forza incontenibile nel 1846, nel Capoluogo ligure durante le cerimonie organizzate per ricordare il leggendario episodio del ragazzo G. Perasso, detto "Balilla", a cento anni dal fatto. Nella circostanza le varie manifestazioni commemorative vennero trasformate in veri moti popolari per costringere C. Alberto a concedere lo Statuto.
Nel tardo pomeriggio del 10 settembre 1847, mentre Mameli si trovava in casa del console francese a Genova, dove spesso si discuteva di politica, scrisse di getto la poesia romantica risorgimentale: "Il canto degli italiani", per esprimere con vigore e commozione le tensioni di quel particolare momento storico ed esaltare i valori della Patria. Infatti nel carme viene spesso sottolineato che gli italiani devono amarsi ed unirsi. C’è anche un fugace riferimento a Scipione (il valoroso e vittorioso guerriero romano), all’evidente scopo di richiamare il patrimonio di esempi, di memorie e di gloria lasciatoci dai nostri antichi progenitori: i romani! "Il canto degli italiani" venne subito stampato a Livorno e non a Genova, per evitare la censura piemontese, e diffuso in tutto il Regno.
La sera del 24 novembre 1847 a Torino, nel corso di una riunione nell’abitazione di Lorenzo Valeri (noto democratico piemontese), alla quale partecipava anche il compositore Michele Novara, uno dei presenti che era appena giunto da Genova consegnò a quest’ultimo un foglietto, inviatogli da Mameli, sul quale era trascritto "Il canto degli italiani". Il musicista lo lesse ad alta voce ed esclamò: "stupendo"! poi con le lacrime agli occhi, si portò al cembalo per trovare un accompagnamento musicale a questi versi infuocati. Al momento, afferma il Novara: "misi giù frasi melodiche, una sull’altra, ma lungi le mille miglia dall’idea che potessero adattarsi a quelle parole". Scontento si recò subito a casa dove, nella notte, diede a questo poema di speranza e di battaglia, una musica fortemente ritmata e coinvolgente. Ne risultò così un Inno, definito da Garibaldi "trascinante e guerriero".
Mameli perse la vita il 6 luglio 1849 (aveva appena 21 anni), a seguito di ferite riportate combattendo con Garibaldi, durante l’assedio di Roma. Tale immatura morte sul campo, è una chiara testimonianza che per lui il verso del suo Inno: "siam pronti alla morte", non è un addobbo retorico, ma qualcosa di veramente sentito.
Nel 1946, con l’avvento della Repubblica, "Il canto degli italiani" è diventato il nostro Inno Nazionale. Scelta certamente non casuale perché dopo la caduta del fascismo e le disastrose conseguenze della seconda guerra mondiale, occorreva ritrovare l’Italia del dopo Risorgimento che si impose non solo per la collaborazione, operosità e rigore dei cittadini, ma anche per il loro senso di appartenenza ad una sola Patria. Oggi l’esortazione ad amarci ed unirci sotto un’unica Bandiera che ci viene dall’Inno di Mameli, è quanto mai attuale poiché sulla base di un malinteso cosmopolitismo, si cerca di mettere in discussione addirittura la Patria!
Contro questa moda che porta a svuotare di contenuto morale il Risorgimento, l’Inno Nazionale può costituire un antidoto molto efficace purché, senza moderare gli impulsi, lo si canti ad alta voce in ogni favorevole occasione, per sottolineare a noi stessi ed agli altri che ancora crediamo nella Patria con accentuata fermezza.

Diritti d'Aurote

Lo spartito dell'inno è di proprietà della casa editrice Sonzogno. Il manoscritto autografo che Michele Novaro inviò all'editore Francesco Lucca è conservato presso l'Archivio Storico Ricordi. Nel 2010, in seguito al clamore suscitato da una lettera inviata dal presidente del Consiglio comunale di Messina Giuseppe Previti al Presidente della Repubblica Italiana, la Siae ha stabilito di non riscuoterne più in modo diretto i diritti di noleggio sugli spartiti musicali, mentre, come ovvio i diritti d'autore sono già decaduti poiché opera è di pubblico dominio. 

La spiegazione letterale:


L’Italia s’è desta,        
Dell’elmo di Scipio2
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?3
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.4

Stringiamoci a coorte5
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.


Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte                            
L’Italia chiamò.

                                                                          
                                                                                                      (Ascolta l'Inno)
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio7
Chi vincer ci può?

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.


Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,8
Ogn’uom di Ferruccio9
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,10
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.11

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.


Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.12
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.13

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

1 In origine il verso iniziava con “Evviva l’Italia”, ma fu poi cambiato da Novaro per rafforzare il legame tra i militoni.
2 Publio Cornelio Scipione detto l’Africano sconfisse Annibale nella battaglia di Zama, liberando i romani da un nemico che li stava terrorizzando. E’ evidente il paragone con la forza di Roma, capace di rialzarsi dopo la sconfitta e di continuare a combattere il nemico fino alla vittoria: indossando la “tenacia” (elmo) di Scipione, riuscirà a battere il tiranno austriaco.
3 Vittoria era la dea romana che personificava, appunto, la vittoria in battaglia.
4 In passato, le donne libere usavano portare i capelli lunghi per distinguersi dalle schiave. La Vittoria personificata appartiene a Roma: di conseguenza deve porgere la sua chioma affinché le sia tagliata e sia marchiata come sua schiava.
Il verso continua affermando che Vittoria fu data in schiava a Roma da Dio stesso: probabilmente il verso si riferisce al tempo in cui i romani sconfissero gli etruschi, liberando la penisola dalla loro influenza.
5 La coorte era un’unità militare dei romani di 600 uomini, che dava più robustezza rispetto alle precedenti linee. Dieci coorti formavano una legione (almeno agli inizi). Scipione l’Africano ne aveva fatto uso prima ancora che fosse ufficialmente adottato, dimostrando la sua forza.
Anche qui la coorte richiama l’idea delle armi e della cacciata dell’oppressore, dando un tono forte al canto.
Una nota: stringiamoci è una modernizzazione della parola che nel testo originale era stringiamci.
6 L’intero verso è una velata critica agli italiani. All’epoca la penisola era ancora divisa in sette Stati e per questo, secondo Mameli, gli italiani erano sbefeggiati. Solo l’unione può spingere l’Austria a cedere, a dare una speranza (speme).
7 Dio è di nuovo chiamato in causa, visto come garante dei popoli che sono oppressi. Si tratta in realtà di un francesismo, che deriva da par Dieu, ovvero “attraverso Dio”. Mameli, infatti, non usava spesso richiamare Dio nelle sue opere.
8 Si richiama la Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176, in cui la Lega Lombarda scacciò Federico Barbarossa. Un altro esempio da seguire per la vicina battaglia.

Busto di Scipione l'Africano, che sconfisse Annibale nella battaglia di Zama
9 Secondo esempio storico del verso. Il 2 agosto 1530, il capitano Francesco Ferrucci sconfisse l’esercito dell’Impero spagnolo che assediava la Repubblica di Firenze. Fu poi ferito e catturato. Il capitano nemico Fabrizio Maramaldo lo pugnalò alle spalle e Ferrucci, prima di morire, scagliò le sue famose parole d’infamia contro di lui: «Vile, tu uccidi un uomo morto».
10 Terzo esempio storico. Balilla è il soprannome di Giovan Battista Perasso, il genovese che il 5 dicembre 1746 diede inizio a una rivolta colpendo un ufficiale austriaco con una pietra. La rivolta si concluse con la scacciata dalla città. L’evento non è documentato ufficialmente, ma Perasso divenne il simbolo della rivolta contro l’Impero austriaco.
11 Ultimo esempio della strofa. La sera del 30 marzo 1282 suonarono le campane (squille) e il popolo di Palermo insorse contro le truppe (vespri siciliani) di Carlo d’Angiò di Francia, che avevano occupato tutta la Sicilia.
12 Le spade vendute sono i mercenari di cui si serviva l’Impero austriaco in battaglia: vengono considerati deboli come giunchi, rafforzando il fatto che solo i patrioti hanno la forza per vincere. L’Impero austriaco è comunque in declino (penne ha perdute) e quindi più facile da sopraffare.
13 Anche la Polonia era sotto il giogo dell’impero, che era stato aiutato dalla Russia (cosacco). L’Italia si sente quindi molto unita con la Polonia, motivo per cui pure nell’inno polacco si trova un riferimento agli italiani.
La strofa finisce con un presagio, attraverso la metafora: Italia e Polonia unite si ribelleranno e bruceranno il cuore dell’Aquila austriaca, segnando la sua fine.


Miei cari, sepero tanto di non avervi annoiato, con un post cosi lungo, ma spero che abbiate trovato qualche spunto e riflessioni interessanti. Ma altresì, credo che ogni cittadino che voglia avere un futuro, debba prima di tutto conoscere il suo passato. Perchè senza conoscenza del passato, non si capisce il presente e non si costruirà mai un futuro. (anche questo può essere uno spunto di riflessione).

Buona giornata a tutti, miei cari. 
Un abbraccio...


 






 Informazioni su storia e spiegazioni sono tratte dal web.

18/01/13

Votiamo il candidato.

Buon giorno a tutti i cari cuoricini.

Come state?
Come promesso oggi arriva un nuovo post su Cuore Aperto.

Il mio pensiero oggi, è rivolto a ciò che vedo in questi giorni  in Tv e ciò che ascolto alla radio.

In questo fine gennaio, L'Italia si trova in piena campagna elettorale.
Destra, sinistra, centro, moderati, partiti e movimenti vari.
Effettivamente c'è una bella scelta. C'è di tutto e di più. Uno contro l'altro, ognuno parla e accusa il suo avversario politico.
Sappiamo che tutto il mondo è Paese. Sicuramente anche chi legge questo post fuori dall'Italia, riscontrerà le stesse problematiche.
Tanti nomi, tanti programmi elettorali; chi vuole togliere alcune tasse, che promette stipendi più alti, chi vuole combattere la criminalità, chi .. chi.. chi... !

Come sempre, e come ogni volta succede, il popolo è sempre l'oggetto dei discorsi dei politici. Tutti "dicono" che hanno a cuore i problemi sociali. Tutti sanno come combattere la crisi, tutti hanno un'idea in testa per ogni tipo di problema.

Ma... ! Tutti noi siamo stanchi di tutto questo lavggio del cervello. Tutti siamo schifati dalla corruzione politica. Parlano e parlano, ma le cose non cambiano mai per il meglio, anzi, peggiorano ogni giorno di più.

Vediamo politici per prendono stipendi da nababbi, non sapendo nemmeno quanto costa la vita, ed essendo a conoscenza della forte crisi, continuano ad avere un tenore di vita fuori dal comune.
Un vero e proprio schiaffo alla povertà e ai sacrifici  che ognuno di noi deve affrontare per arrivare alla fine del mese.

In piena campagna elettorale, sono oramai schierati i candidati politici per divenatre il prossimo Presidente del Consiglio. La seconda figura più importante dopo il Presidente delle Repubblica.

Bene... vorrei quindi porti una riflessione quest'oggi.

Alle prossime elezioni, sei sei maggiorenne, e quindi hai diritto al voto, sei chiamato a scegliere un candidato per ricoprire questa importante carica politica.

Ma, tu sai cosa vuol dire la parola CANDIDATO?  Ti sei mai posto questa domanda?

La parola CANDIDATO deriva dal latino (la nostra lingua madre. Parlo per gli italiani e tutti i popoli di lingua latina, o neo-latina), e significa ...candido, pulito, senza macchia.

I commenti e le ironie a riguardo le lascio a voi, che sicamente avrete da che borbottare e saprete essere molto più ironici e sarcastici di me, a riguardo.

Ma la mia riflessione di oggi si ferma solo su questa parola. CANDIDATO.

Con il significato che abbiamo visto, vi sfido e vi stimolo a cercare tra i candidati, il che significa non solo a credere alla parole che dicono, ma investigare sulla loro vita sia pubblica che privata.

Se dovete scegliere, scegliete il candidato, più "candido". Colui che secondo voi, ha una vita morale e politica più elevata. Colui che ha mostrato più volte di essere una persona affidabile e non un cialtrone come tutti gli altri.

Questa è la mia riflessione  e la mia sfida per voi, in questi giorni di campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni.

Sono sicuro che rifletterete su ciò che avete letto e che farete la scelta più appropriata.

Vi voglio bene.

Un forte abbraccio ...




15/01/13

Maturità

Buona sera a tutti miei cuoricini.

Come state?

Vedo che siete molto attenti e direi anche a volte un pò pretenzioni. Ma è bello così; perche mi date lo stimolo di scrivere e di riflettere con voi, riguardo alle cose che succedono giornalmente.

Siete pronti? Siete attenti?

Avevo in mente un tema da trattare con voi, ma all'ultimo ho cambiato idea.

Oggi trattiamo della MATURITA'.

Eheheh no no studenti, non vi terrorizzo con gli esami di  Maturita'. Voglio parlare di un altro tipo di maturità. Una maturità non scolastica, ma umana, personale; una maturità di vita.

Mi è sorta in propostito questa domanda? Cos'è la maturita? Quando la si raggiunge.
Credo che solitamentela maturità venga piano piano con il passare degli anni. Più si cresce, più si fanno esperienze, e più si impara dagli errori. Crescendo si imapra cosa è futile e cosa è importante.
Si apprende cosa vale la pena di vivere e di lottare, e cosa invece è da farsi scivolare addosso.

Beh credo che in sostanza sia questo che ci aiuta a diventare maturi.

Si dice che le sofferenze della vita ti fanno crescere più velocemente. Questa in parte è vero, ma personalmente conosco persone che nonostante abbiano avuto una vita travagliata (e non poco), dalla vita non hanno ancora imparato nulla, come ci sono persone che sono diventate mature, guardando, evitando ed imparando dagli errori che hanno commesso altre persone.

Quindi è tutto molto difficile, molto complicato. Credo che la maturità sia un insieme di vita, di colpi presi e dati, di pensieri, di background culturale, di ferite più o meno profonde, ma che ci hanno lasciato il segno  e di tante piccole sfumature sottili della vita, che solo noi conosciamo nel nostro intimo.

A quanti anni si diventa maturi?
Beh sappiamo tutti, che non c'è un'eta', ma il problema è il nostro io, il nostro orgoglio. Tutti noi pensiamo di essere maturi; Si certo !!  Ma lo siamo realmente? Siamo realmente maturi per evitare discussioni inutili? Siamo davvero arrivati a quel punto della nostra vita che ci permette di passare sopra alle nostre ferite aperte, e non sentire più dolore? Siamo arrivati a quel punto dove sappiamo anche fermarci, sia nel parlare che nell'agire?  Parliamo ancora a sproposito? Troviamo piacere con la nostra bocca a ferire gli altri? O siamo capaci di parlare a quattr'occhi con una persona, invece di parlare alle spalle?

La maturità è una cosa molto profonda. E' ammettere i propri errori ed ammettere le capicità altrui. E' a volte annullare se stessi, per far piacere al tuo prossimo. E' condividere il tuo dolore e moltiplicare la gioia degli altri. E' vedere il bisognoso ed aiutarlo.

Mie cari, la lista potrebbe essere molto lunga, quasi infinita. E voi riflettendo su questo testo, sicuramente trovere decine di altri modi per dimostrare maturità.

Oggigiorno c'è molto bisogno di persone mature, in un mondo che corre dietro solo al dio danaro e al divertimento più sfrenato.

Fermamoci. ragioniamo. Riflettiamo su cosa è utile per la nostra vita, per diventare persone mature; per essere d'esempio a quelli che ci stanno intorno. Ricordiamo che un piccolo fuoco, può causare un incendio. Possiamo contagiare chi ci sta intorno e possiamo rendere questo mondo, un poco migliore.

...almeno proviamoci.

Vi voglio bene.

Un abbraccio 















12/01/13

Donne oggetto

Buon giorno a tutti i cuoricini.

Come state?
Spero che possiate passare un ottimo week-end di pace e di tranquillità.

Oggi volevo proporvi una riflessione che mi pare interessante e che spero faccia riflettere pure voi.

Sin dall'inizio dei tempi, c'è sempre stata l'eterna "lotta" tra uomo e donna. Uomo sesso forte e donna sesso debole.
La donna, e tutto il mondo femminile in genere non ha mai smesso di combattere la sua "battaglia" dell'uguaglianza tra i 2 sessi. Anzi, rivendicando di essere il sesso forte (in realta' è vero), in quanto il parto, e il suo dolore, l'uomo non lo può nemmeno immaginare; diviersi tra casa, lavoro, figli e marito, non è cosa semplice. Ci vuole una grossa dose di forza fisica e mentale.

Ma da che mondo è mondo, l'uomo rappresenta il sesso forte, e la donna il sesso debole.

E' anche vero che oramai da molti anni si sente parlare di uguaglianza tra i sessi. Le donne vogliono avere gli stessi diritti degli uomini. Credo che tutto ciò sia giusto, anche perchè ci sono donne che sono molto più meritevoli ed intelligenti di molti uomini.

Ma una domanda mi sorge spontanea. Forse non è nemmeno una domanda; forse è una riflessione, o forse nemmeno. Forse è un qualcosa che mi gira nella mente è che vorrei condividere con tutti voi.

Come voi internauti, anche io giro su vari siti. Da Facebook, ai siti di notizie, alla mia mail personale, ai siti di giochi on-line, ecc... e più del 90% delle volte mi vedo uno spot, una pubblicita', o book fotografici di donnine "mezze" nude.  E tu maschietto che fai? non gli dai un'occhiata? Ahahah                                                            

Fosse solo su internet.

Guardo la Tv, e mi vedo le veline, giro, e mi vedo le letterine, giro ancora e mi vedo le passaparoline. Cambio ancora canale e vedo 1000 altre soubrettes sempre vestite in modo altamente provocante. 

Guardiamo questa foto... sembra di essere in un night club... sembrano 2 ballerine di lapdance.

...ma cos'è?? E' solo Striscia la Notizia, programma popolarissimo in Italia. E' la tv quindi che porta la malizia nelle case e negli occhi dei telespettatori. E' ovvio che il "nudo" attira.

Per non parlare delle riviste di Gossip. Attrici, sportive, modelle, show-girl, tutte o quasi, sempre nude per le spiaggie di tutto il mondo

Pubblicitari, registi, scenografi, puntano sul tuo occhio, su ciò che tu vedi. E di sicuro tu, maschietto, apprezzerai soddisfatto quella bella "visione". Ovvio !  

E' interessante che dopo tutte le ideologie, tutte le rivoluzioni femministe, le donne (non tutte per fortuna) ancora tutt'oggi preferiscono mostrare il loro corpo, più della loro personalita'.
Sicuramente questo è il modo più facile e veloce per far carriera (....?), e quindi fare soldi. Essere visibile e ammiarta.

Ma dicevamo...? della parita' dei sessi?  Io personalmente non vedo uomini, (o se ci sono, in una percentuale davvero minima) che si spogliano, ballano in modo provocante, o che esibiscono in modo velato (a volte nemmeno molto velato) le loro grazie.

Bene o male, l'uomo anche se famoso, sa condurre, sa parlare, sa tenere in piedi un talk show, sa dare 2 calci ad un pallone. Ma queste dolci donzelle, cosa sanno fare? Ballare ? (spesso anche male).

A quale "santo" si sono appoggiate? Chi è quel "santo" che le ha dato "una mano"?

Purtroppo di Rita Levi Montalcini (giusto per fare un nome) non esistono piu, o quasi. Donne che la "D" maiuscola. Donne che hanno contribuito in modo rilevante e sostanziale il progresso. l'umanita'.

Purtroppo devo ancora dedurre che sì... all'uomo piace guardare, ma la donna piace molto mostrarsi. Perchè è normale, ad ogni azione (mostrarsi), corrisponde una reazione (guardare). 
Quindi finchè la donna preferisce "mostrare" il suo lato esteriore  piuttosto che il suo lato  interiore, intellettivo e conoscitivo.. sarà sempre una donna oggetto, e tale verrà considerata.

Ma so che voi cuoricine lettrici non siete cosi (per fortuna), per questo vi auguro a auguro a tutti un buon fine settimana ....





09/01/13

Che Mostri ....


Buon giorno a tutti i miei cari cuoricini.

Dopo il messaggio di ringraziamento, ho visto forte la vostra partecipazione. Grazie a tutti.

Oggi vorrei condividere con voi un argomento che tocca tutti da vicino.

Siamo oramai abituati a sentire dai TG e leggere sui giornali titoloni a tutta pagina di mostri che uccidono madri, padri, figli, o violenze su di essi.

Voglio farvi degli esempi:

"QUATTRO ANNI di galera per inesistenti abusi sulla figlia di 3 anni a causa di un assistente sociale impreparato e complice della vendicatività della ex. moglie."
  
Oppure...

«Gravina, il papà può uccidere ancora»

I pm: la difesa non dimostra che lui non c' entra con la morte dei fratellini.

DAL NOSTRO INVIATO BARI - Potrebbe uccidere ancora. Anche per questo la procura di Bari ha detto no alla scarcerazione di Filippo Pappalardi, il padre di Ciccio e Tore...

 Oppure  il caso Tortora

caso Tortora, l' ultimo veleno  Enzo Tortora1987.jpg

il pentito Melluso Gianni ribadisce: gli ho venduto droga. la famiglia: penosita' spaventosa

Dopo 9 anni "Gente" intervista il pentito che diede inizio al clamoroso errore giudiziario TITOLO: Caso Tortora, l' ultimo veleno Melluso ribadisce: gli ho venduto droga. La famiglia: penosita' spaventosa.
MILANO . Anche dopo la morte le accuse continuano. Con il sapore della calunnia. Nessuna pieta' , nessun rispetto per una persona distrutta dall' errore giudiziario piu' clamoroso degli anni ' 80. Con freddezza spietata, c' e' chi si accanisce ancora contro Enzo Tortora, ucciso dal cancro quattro anni fa. In un' intervista al settimanale Gente, che sara' in edicola domani, Gianni Melluso, "pentito" del clan Turatello, ribadisce i propri attacchi contro il presentatore. Ripete come nove anni fa: "Io gli davo la droga e lui mi pagava". "E una cosa di una penosita' spaventosa" commenta la sorella Anna Tortora.

Enzo Tortora era stato pesantemente accusato di essere membro della Camorra e trafficante di droga.

Ora. Scusate se mi sono dilungato a fornirvi alucni esempi veri, seri, drammatici, ma pensate a questi 3 uomini.
Uno, accusato di abussi sessuali sulla figliadi 3 anni. INNOCENTE
Un'altro, di avere ucciso i suoi 2 figli. INNOCENTE.
E l'ultimo  pesantemente accusato di essere membro della Camorra, e trafficante di droga.

Potrei citarvene a decine e decine di casi come questi. Basti pensare a quante persone sono in carcere da innocenti.

Ma pensiamo al dramma  che hanno vissuto queste 3 persone.
Sicuramente sono stati etichettati come "MOSTRI", di cose che in realta' non hanno mai commesso.

Ora riflettiamo quale potrebbe essere il risvolto della vita personale di queste persone.
- Sicuramente perdita del posto di lavoro (chi si terrebbe un mostro a lavorare con sè? ).
- Lasciati dai solo amici (meglio evitare di avere amicizie di questo tipo...)
- Lasciati dai famigliari, in particolare dal partner ( spesso sono i primi a lasciarci soli in caso di difficoltà.. purtroppo!)

Quindi senza famiglia, senza lavoro, senza amici. Lasciati soli, come cani.

Ma il problema è questo... TITOLI GRANDI COME UNA PAGINA, QUANDO SI ACCUSA.
E una piccola riga scritta in minuscolo quando ci si scusa, dove nessuno la vede, nessuno la legge.

E la macchia, l'etichetta di Mostro, sulla persona rimane.

Riportando questi 3 episodi a noi, alla nostra vita quotidiana, cosa possiamo imparare?
Beh molto spesso noi siamo come dei TG o come dei giornali. Loro riempiono le loro pagine, e noi riempiamo le nostre bocche.
Facciamo proclami, parliamo, giudichiamo molto spesso senza sapere; ma solo per sentito dire, e quando "sbagliamo",  parlando ad altre persone, ricordiamoci, di ritornare da loro e dire "Scusa per quando ti ho parlato male di quella persona. Ho parlato senza conoscere bene la situazione, e sono io che ho sbagliato; sia nei tuoi, che nei suoi confronti".

Eh si, perchè se tu non ripari al danno che tu stesso hai causato ... la terza persona guarderà sempre di cattivo occhio, la persona da te ingiustamente accusata.

Impariamo a controllare la nostra lingua e non giudicare subito un Mostro, quando forse il Mostro sei te, che accusi senza sapere. Accusi senza conscere.

Non mi dilungo di più, per non annoiarvi ulteriormente, ma so che rifletterete molto su questo post.

Un abbraccio a tutti...